21.5.07

Non so dire

E’ così difficile avere convinzioni, molto difficile. Almeno per me.
Certo la faccia che vuoi mostrare è quella dell’uomo coi piedi ben fissi a terra, con un metro di giudizio fatto di certezze e di fuochi attorno ai quali orbitare. Ma dentro il cuore, per fortuna, hai piantato il seme del dubbio che non dà pace, accanto a quello della diffidenza verso gli specchi troppo lucidi. E poco distante, un po’ nascosto dal pudore e dalla gioia della solitudine, germoglia la pianta del sarcasmo, dal sottile profumo di narciso.
E’ un destino duro, ammesso che non la si voglia chiamare scelta.
In agguato, proprio dietro le spalle pronto a sopraffarti, c’è sempre la vanagloria che porta al disprezzo; davanti, appena oltre l’orizzonte, l’abbandono silenzioso di ogni compagno di viaggio.
E’ difficile il cammino, se ogni passo è compiuto trascinando il peso dell’amicizia senza condizioni.
A volte, quasi sempre anzi, l’unica scelta è il silenzio mascherato da indifferenza, perché l’irrinunciabile non ha prezzo.
Certo, ogni tanto l’animale dentro soverchia con un urlo scomposto l’uomo che vuole tacere per meglio ascoltare.
Ma il tempo rende ogni giorno più difficile dar retta alla stupidità del Bene e del Male.
O anche semplicemente un po' più sordi al richiamo del superfluo.