3.2.08


...e il fumo saliva lento

Ogni forma di potere ha i suoi limiti e i suoi pregi.
E la democrazia, la nostra, non quella degli altri cui personalmente credo solo in parte, non fa eccezione. Perché il migliore dei mondi possibili, ammesso che sia concepibile, è un’iperbole, o un’aspirazione, o un concetto filosofico con cui non sempre ci si può scaldare il cuore.
E allora ci si può accapigliare sul senso del rapporto tra verità e maggioranza, se si debba preferire l’una all’altra.
Ma nessuno può disconoscere il valore della tolleranza, quella che ci fa accettare che la nostra idea possa essere respinta o condivisa senza che per questo si possa cancellare anche un solo grammo della libertà propria di ogni individuo, del suo diritto ad esistere e a potersi esprimere senza vincoli.
Per questo ogni volta che in nome di presunte colpe altrui, si vincola la vita degli uomini e delle idee, cercando di giustificare con la mistificazione le proprie reali responsabilità, non si può fare a meno di lanciare un urlo di allarme.
La storia non esaurisce la stupidità umana; al massimo la può testimoniare.
E allora il 1937 può diventare il 2008 senza che l’uomo possa fare tesoro degli errori dei padri.
Si tratti di emeriti professori o di stupidi avvolti in bandiere colorate poco importa.