10.4.07



Nuvole

Mi piace osservare le nuvole; mi fa sentire tranquillo, con il mondo e con me stesso.
Anche felice a volte.
Anzi, credo che se dovesse scegliere cosa salvare tra tutte le sue creazioni, Dio stesso potrebbe benissimo scegliere una semplice nuvola.
Quanto a me, ognuno dei paesaggi della mia memoria è fatto anche e sopratutto di cieli striati, ornati, impreziositi da nuvole.
Quanti sguardi alzati al cielo attraversando paesi sconosciuti, per cercare di abbracciare un nuovo angolo di mondo senza trascurarne il più piccolo frammenti?
Quante occhiate stanche ma colme di speranza, lanciate sopra l’orizzonte grigio della monotonia dello spazio quotidiano?
Tutti ci siamo sdraiati una volta a fissare lo scorrere veloce di un cielo ricolmo di forme che si accavallano, secondo il misterioso disegno del vento; cavalli che si fanno palazzi, che diventano alberi, che si trasformano in bocche, nasi e gambe di uomini che si mascherano da angeli le cui ali diventano vele…..
Tutti ci siamo immersi per qualche minuto nello sciabordio di piccole onde al tramonto, su spiagge silenziose, osservando lunghe e misteriose strisce colorate di rosa poco sopra l’orizzonte, inseguendo il ricordo di giorni dimenticati, ascoltando il sapore un po’ agro della nostra tristezza.
Nuvole come cammino incessante nel mondo, nuvole come parabola di ogni forma di esistenza, nuvole come rifugio dopo la battaglia contro la fatica della terra.
Respirandone l’immagine, prima che il soffio implacabile del tempo ci disperda per sempre.