6.10.08

Impotente

Scivolare, senza capire il perché della tua impotenza.
Solo con l’idea di potersi fermare solo dopo aver capito da dove arriva il dolore oleoso e maleodorante che ti pompa sangue avvelenato nelle vene.
Sfilacciando quel che rimane di una vita che si ciba ormai soltanto di speranze distrutte dalla sbriciolante fatica di scorrere i minuti che ancora rimangono prima di scomparire persino da se stessi.
Lontana, anch’essa spossata dall’invadenza irrefrenabile che emana dalla tua angoscia la luce che ti vuole sorreggere col proprio dolore nascosto dall’affetto, lontana l’antica forza di accettare la compagnia della propria deforme presenza.
Scivolare, aspettando il coraggio di alzarsi un'ultima volta per guardare il volto dell’ultimo urlo.