12.6.07


Ultimo

L’ultimo dei Mohicani; ogni tanto mi sorprendo a sorridere amaro pensando a quanto mi sento vicino a questo nome. Certo i capelli non sono più così fluenti, né la mia mano stringerà mai un fucile con cui impallinare un Urone traditore.
E’ solo che mi sembra ogni tanto di trovarmici davvero dietro alla cascata dei miei pensieri sul mondo, che precipita in un pulviscolo di sensazioni iridescenti ed impalpabili. I suoni sono ricoperti dal rombo dell’ignoranza e del pressappochismo urlato ai quattro venti, la bellezza è velata dalle gocce oleose dello sconforto. E intanto una stanchezza umida è fastidiosa accorcia le giornate, sempre più preda della confusione sulle decisioni da prendere e su chi accompagnare nel cammino.
Spero solo di svegliarmi prima di ritrovarmi ad essere davvero l’ultimo della mia specie.
Anche solo per riprendere a sognare di svolazzare ancora a lungo come una strampalata mosca bianca.