15.11.07

L’ultimo

“La terra è divenuta piccola e su di essa saltella l’ultimo uomo che rende piccola ogni cosa. La sua stirpe è inestinguibile come quella degli scarafaggi. L’ultimo uomo vivrà molto a lungo… Non si diventa ormai più né poveri né ricchi, entrambe le cose costano ormai troppa fatica. Chi vuole ancora regnare? Chi vuole ancora obbedire? Entrambe le cose sono troppo gravose. Nessun pastore ed un solo gregge! Ognuno vuole allo stesso modo, tutti sono uguali: chi sente in maniera diversa se ne va spontaneamente in manicomio”

La parola che più sento idonea a descrivere la serenità dell'incontro con parole che riecheggiano pensieri che sentiamo nostri, è sempre “gratitudine”.
Come quando si incrociano anime lontane, per un disegno incomprensibile ma non per questo (o forse sì?) da rifiutare.
Gratitudine; e una scheggia di fiducia nella possibilità che la cifra continui in qualche modo a parlare.