27.11.10















Sosta

Opaco, come un vetro dipinto da un alito amaro. Solitario soldato di un forte mai visitato dal sole.
Consunto nel cuore da un'attesa senza senso o speranza. Caduche illusioni di rispetto evaporate dal gelido calore di una stanza silenziosa e male illuminata. Parole che come scalpelli feriscono le dita con schegge di rimorso. Mute urla rinchiuse in un cuore sfatto dalle delusioni. Sigarette troppo brevi a velare col fumo della lontananza.
Se fossi un buon uomo parlerei con voi più di quanto non riesca più a fare.
O forse è solo un po' troppo tardi per continuare a cercare un senso per il poi che non arriva.
Malinconia come abituata compagna.