9.11.06


Sciaff

Come ciottolo levigato di ricordi che rimbalzi sull’increspata membrana di uno stagno, torbido di stupidità.
Ogni volta un balzo in avanti, solo un poco più breve, aggrappato alla speranza di avvertire, tra la confusione del presente, l’avvicinarsi dell’altra sponda di questa umida palude di dubbi.
Abbandonandosi all’illusione di riuscire a planare, docili e sereni, sulla morbida sicurezza di un destino almeno intravisto.

Intanto dal fondo, c’è chi osserva l’istante con sguardo consapevole.