21.11.07

Mea culpa

La battuta salace, la caricatura, il luogo comune, il palcoscenico illuminato, il risentimento a 32 denti, l’impossibilità di vedere oltre l’ora, la nostalgia della trincea, la sonnolenza del gruppo, la fuga dalla domanda, la vergogna dell’errore, la storia come moto rettilineo, la superficie delle cose, il taglio netto, la pigra indulgenza verso se stessi.
Eppure è così chiaro se ci si pensa un po’: l’essere umano salta e inciampa, anche quando crede di cibarsi del giusto, perché è nella natura stessa delle cose ignorare di non avere in se stessa che briciole di verità.

Ignorantia mea culpa est; mea grandissima culpa.