7.12.10












Occhi

Vi contemplo, occhi d’erba sorridere al di là di questo muro di diafana malinconia.
Confine invalicabile dal quale intravedere ciò che non può essere raggiunto, finestra scavata da mano implacabile che non tollera intrusioni in mondi che non ci appartengono.
Le urla giungono mascherate da sospiri flebili e confusi alle orecchie di un’anima rivolta ad altre melodie, per lei dolce bevanda di vita.
Potessero le dita intorpidite dal timore infrangere come fosse acqua l’invisibile muro dell’indifferenza, anche solo per un breve ed intenso tocco da condividere in un sorriso.
Dove sei valico faticoso dal quale ammirare il tuo prato fatto di sguardi colmi di luce ed odoroso di fiducia?
Vi penserò ancora, ancora vi vorrò.
Anche se da sempre mi fa da vassallo l’acre sapore della disillusione.