11.11.06


E io neppure

Sono forse un po’ vigliacco, lo so.
Ma più gli anni si accumulano attorno alle mie ossa e meno sento il desiderio di combattere.
Non per paura; solo per stanchezza. O disillusione. O dubbio.
Come che sia, di fronte al non senso che diventa regola, ormai mi accorgo di trovar rifugio nelle eccezioni. Niente di esotico, o pericoloso; solo qualcosa che si regga su fondamenta di bellezza, o di armonia, o quand’è possibile di verità, fossero anche poche parole preziose.
Perché “il silenzio è soltanto quel livello di suono minimo necessario a coprire altri rumori“, e la vita per fortuna ci ha insegnato a prestare ascolto alle sfumature più sottili.
Non possiamo più sopportare il peso delle certezze altrui, ma non abbiamo più la forza di prestare ascolto a chi ne cerca in noi. Che almeno ci si riesca ancora ad affrancare dalla catena di tutti questi doveri di plastica che ci avvolge l’esistenza.

Ci siamo semplicemente svegliati dal sogno di un destino comune da condividere, ritrovandoci in mano solo il nostro andare in solitudine alla ricerca di un possibile angolo di quiete.
Forse lì potremmo ritrovare la gioia di sedere accanto a qualche altra anima che finalmente si riposa, ascoltando il vento scorrerci attraverso le dita.