13.12.10

Io, lupo

Ti sbranerei, putrida anima scossa dai brividi della fine, fumante di ricordi avvelenati dai giorni.
Affonderei la bocca tra le tue fibre, amare di nausea e mortificante delusione, strapperei una ad una le tue venefiche maschere, per sfamare l’odio che mi contorce il tempo.
Spezzerei d’un colpo il tuo scheletro di falsità, per farne polvere con cui imbiancarmi il volto.
Masticherei, fino al dolore, l’inganno delle tue promesse, inghiottirei la poltiglia delle tue vane speranze, annaffiandomi le fauci col sangue dei miei pensieri, maleodoranti strisce di parole troppo a lungo trattenute dal dubbio.
Morirei così con un ultimo abbraccio a te, incomprensibile abisso.
Ottuso forse di fronte all’istante che racchiude il senso.
Ma, per una volta, libero.