9.5.07


Per un amico


In effetti ci ho pensato a lungo stamattina.
Io non posso sapere, ma solo immaginare e al massimo giocare a fare una specie di puzzle.
Al di là del sentito dire si cammina sempre a tentoni, anche se si pensa di conoscere a memoria la strada.
In ogni caso, niente può cancellare la voglia di regalare un piccolo appiglio a chi crediamo possa averne bisogno.

Non lo so se a questo punto il decidere chi è forte e chi no abbia qualche utilità. Forse la speranza che la vita sia una battaglia avrebbe senso per chi ancora non si ponesse domande troppo complicate.
Ma noi, vecchio mio, lo sappiamo ormai di essere delle specie di dinosauri che si vestono da cerimonia per partecipare al proprio funerale.
Insomma, il re è nudo, anche se a volte nessuno se ne accorge. Non ha più senso misurarsi i bicipiti, non più da quando non si conosce più la misura del vero dolore.

Siamo finiti ormai, una metà del cielo che ha perso l'illusione di poter essere quella che ne detiene il senso.
La botte è pur sempre mezza piena, se si abbassa un po' lo sguardo.
Alla fine, oltre un tempo che non abbiamo più, ci resta solo l'abbraccio di un piccolo cuore saltellante.
Il resto viene dal maligno.