6.11.11




Ad Ale

Ho passato la mia vita ad aspettare, e ne conosco ogni più piccola sfumatura. In piedi, con lo sguardo oltre le fronde invecchiate e tremolanti di alberi incisi da progetti tenuti insieme dall'illusione. Seduto su sedie sempre troppo dure e scomode per poter sopportare il ticchettio dei minuti sottratti alla serenità. Sdraiato fra lenzuola stropicciate dal silenzio di una notte lunga come un'intera stagione di freddo e vento. Rannicchiato sulle mie mancanze, nella speranza che nascondendosi allo sguardo pietoso di persone dall'animo gretto come un tronco rinsecchito fosse possibile raccattare amore o amicizia senza curarsi del proprio corpo senza bellezza. Ho scartato persone, sono stato abbandonato da affetti malriposti e rinunciato al peso di inseguire il mondo. La fatica di un semplice gesto quotidiano ha svuotato il mio cuore di ogni barlume di felicità. Ed ogni raggio di sole incontrato durante il cammino ha solo fatto evaporare la superficie del fossato in cui galleggiavo a stento fra il fango delle mie ore. La morte mi ha privato dell'affetto infinito della sola donna che mi abbia mai amato. Se n'è andata senza che le mie urla potessero in qualche modo fermare la sua fuga dal mondo. Ho creduto di poter vivere senza lei e non mi sono invece accorto di essere morto anch'io su quel pavimente freddo e scheggiato dall'infelicità. Mi sono a volte rifugiato in uno specchio, da cui lo sguardo però fuggiva sempre troppo presto, per paura di trovarvi riflesso il volto di un uomo troppo vecchio per poter essere amato. Ho regalato la mia vita senza chiedere niente in cambio, scambiando la piccola gratitudine quotidiana per amore ed amicizia. Non ho imparato a vivere solo, ad odiare abbastanza la vita per essere in grado di rinunciarvi per scelta. E mi ritrovo ora ad essere prigioniero di mura fatte di sogni infranti e di egoismi vestiti di sorrisi.
Oggi avrei bisogno di coraggio, ma nelle mie tasche, per quanto io ci frughi, sono solo rimaste briciole di bellezza e tanta, troppa, insopportabile ed ingiusta paura di vivere e di morire.
Non mollarmi proprio in mezzo al fiume vita mia.


Ti voglio bene Principessa